The Board
Zuccoli Franca Giuliana Maria Antonia
Patrimonio beni immateriali Coordinator and Full Professor, University of Milano-Bicocca
Bargna Leopoldo Ivan
Patrimonio beni immateriali Deputy coordinator and Full Professor, University of Milano-Bicocca
Palumbo Bernardino
Full Professor, University of Messina
Porcellana Valentina
Fixed-term researcher, University of Valle d’Aosta
Caputo Francesca
Full Professor, University of Milano-Bicocca
Domaneschi Lorenzo
Associate Professor, University of Milano-Bicocca
Donati Alessandra
Associate Professor, University of Milano-Bicocca
Farina Eleonora
Full Professor, University of Milano-Bicocca
Gamelli Ivano Giuseppe
Full Professor, University of Milano-Bicocca
Granata Anna
Associate Professor, University of Milano-Bicocca
Lai Franco Marcello
Full Professor, University of
Sassari
Molaro Aurelio
Fixed-term researcher, University of Milano-Bicocca
Negri Martino
Full Professor, University of Milano-Bicocca
Tarabusi Federica
Associate Professor, University of Bologna
Urbertazzi Benedetta
Associate Professor, University of Milano-Bicocca
Orsini Carolina
Curator at Castello Sforzesco
Varini Valerio
Associate Professor, University of Milano-Bicocca
Vietti Francesco
Researcher, University of Torino
Menin Laura
Director of the Regina e Galleria S. Croce Museum
Sosa Victoria
Instituto Nacional de Antropologia y Pensamiento Latinoamericano
Turpiano Valeria
Ministry of Cultutre – Central Institute for Cultural Heritage (ICPI)
Turci Mario
Ventura Leandro
Ministry of Cultutre – Central Institute for Cultural Heritage (ICPI) since 2016
PhD Students
Federica Villa – 38° ciclo
Etica del collezionare e patrimoni nativi nei musei etnografici del XXI secolo
Laureata in Beni Culturali Archeologici presso l’Università degli Studi di Torino, ha poi svolto un master in Arti dell’Africa, Oceania e Americhe presso la Sainsbury Research Unit di Norwich (University of East Anglia). I suoi studi e il lavoro in contesto museale in Perù (Museo Antonio Raimondi, Lima) e in Italia (Mudec – Museo delle Culture, Milano), l’hanno portata ad avvicinarsi a tematiche connesse non solo alla museologia e ai beni culturali della regione andina, ma anche al mercato di antichità e alla ricerca di provenienza. Attualmente svolge il progetto dottorale intitolato “Etica del collezionare e patrimoni nativi nei musei etnografici del XXI secolo” sviluppato in collaborazione con il Mudec e la Pontificia Università Cattolica del Perù, Lima.
María del Carmen Ordóñez Avila – 38° ciclo
Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato
Laureata in Arti Liberali (Area Umanistica-Storia dall’Arte) presso l’Universidad San Francisco de Quito, Ecuador. Nel 2020 vince la borsa Erasmus JMD per il programma di laurea magistrale in Euroculture (Studi Europei) presso la Jagiellonian University e l’Università degli Studi di Udine. Il suo lavoro come curatrice indipendente in arte contemporaneo la porta a studiare la storia e pratica della curatela contemporanea, facendo enfasi in pratiche postcoloniali e l’attivazione di collezioni storiche attraverso la pratica artistica. Si occupa del progetto dottorale “Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato” in collaborazione con TrasiMemo: Banca della Memoria del Lago Trasimemo (PG) e il Museu Tèxtil a Terrassa, Spagna.
Enti partner: TrasiMemo, Museu Tèxtil
María del Carmen Ordóñez Avila – 38° ciclo
Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato
Laureata in Arti Liberali (Area Umanistica-Storia dall’Arte) presso l’Universidad San Francisco de Quito, Ecuador. Nel 2020 vince la borsa Erasmus JMD per il programma di laurea magistrale in Euroculture (Studi Europei) presso la Jagiellonian University e l’Università degli Studi di Udine. Il suo lavoro come curatrice indipendente in arte contemporaneo la porta a studiare la storia e pratica della curatela contemporanea, facendo enfasi in pratiche postcoloniali e l’attivazione di collezioni storiche attraverso la pratica artistica. Si occupa del progetto dottorale “Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato” in collaborazione con TrasiMemo: Banca della Memoria del Lago Trasimemo (PG) e il Museu Tèxtil a Terrassa, Spagna.
Enti partner: TrasiMemo, Museu Tèxtil
Alessia Trivigno – 38° ciclo
Disegno dei bambini e patrimonializzazione delle culture dell’infanzia
Laureata in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con la tesi “Persone insegnanti. Identità e ruoli in armonia tra professione e vita”, ha poi conseguito il Diploma di specializzazione per insegnanti della scuola primaria presso l’Opera Nazionale Montessori. Lavorando nel Closlieu, l’atelier di pittura ideato da Arno Stern, ha sviluppato un forte interesse per le potenzialità espressive di bambini e bambine. Si occupa del progetto dottorale “Disegno dei bambini e patrimonializzazione delle culture dell’infanzia” in collaborazione con la Fondazione PInAC – Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato (BS) e la Pädagogische Hochschule Steiermark di Graz, Austria.
Enti partner: Fondazione PInAC, Pädagogische Hochschule Steiermark,
Mariacristina Mona – 38° ciclo
Dentro il paesaggio. Buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione per la prassi amministrativa.
Dottoranda in Patrimonio Immateriale nell’innovazione socio-culturale presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, ha conseguito il Diploma di Laurea Triennale in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. In seguito, si è specializzata in Scienze Antropologiche e Geografiche presso l’Università di Basilicata con una tesi intitolata: Per una etnografia della fiaba: il caso di Rapone, svolgendo una ricerca di campo sulla trasmissione dei racconti di tradizione orale. Ho proseguito il lavoro di ricerca sul patrimonio orale della regione con un progetto di valorizzazione dell’Istituto Centrale del Patrimonio Sonoro e audiovisivo di Roma. Attualmente lavora ad una una ricerca applicata con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sulle nuove Linee Guida per il patrimonio immateriale e il paesaggio, cercando buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione. Nello specifico, si sta occupando di una ricerca etnografica sulla transumanza in Basilicata.
Mariacristina Mona – 38° ciclo
Dentro il paesaggio. Buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione per la prassi amministrativa.
Dottoranda in Patrimonio Immateriale nell’innovazione socio-culturale presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, ha conseguito il Diploma di Laurea Triennale in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. In seguito, si è specializzata in Scienze Antropologiche e Geografiche presso l’Università di Basilicata con una tesi intitolata: Per una etnografia della fiaba: il caso di Rapone, svolgendo una ricerca di campo sulla trasmissione dei racconti di tradizione orale. Ho proseguito il lavoro di ricerca sul patrimonio orale della regione con un progetto di valorizzazione dell’Istituto Centrale del Patrimonio Sonoro e audiovisivo di Roma. Attualmente lavora ad una una ricerca applicata con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sulle nuove Linee Guida per il patrimonio immateriale e il paesaggio, cercando buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione. Nello specifico, si sta occupando di una ricerca etnografica sulla transumanza in Basilicata.
Giulia Mascadri – 39° ciclo
Producing neighborhood. Memorie operaie, democrazia patrimoniale e comunità di cura nei quartieri Cogne e Dora.
Giulia Mascadri è dottoranda in Patrimonio Immateriale nell’Innovazione Socio-Culturale presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano – Bicocca. Il suo progetto di ricerca dal titolo “Memorie operaie, rigenerazione urbana e comunità patrimoniali nelle periferie di Aosta” vede la collaborazione con il Comune di Aosta e la tutor Prof.ssa Valentina Porcellana.
Antropologa culturale, si è laureata col prof. Pier Paolo Viazzo presso l’Università degli Studi di Torino con un’etnografia sulle forme di neoruralismo in un alpeggio di origine Walser in Alta Valsesia, poi pubblicata dalla casa editrice Meti Edizioni.
Da allora, sia tramite Borse di Studio di Ricerca presso la Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, sia tramite collaborazioni da libera professionista, svolge progetti di ricerca-azione e ricerca partecipativa in contesti di innovazione sociale montani e urbani (prevalentemente sulla città di Novara), lavorando in sinergia con Enti del Terzo Settore, Istituti Scolastici e Amministrazioni locali.
Al fine di coinvolgere le comunità attorno a bisogni e desideri comuni, affianca processi di attivazione di comunità, anche grazie agli strumenti della raccolta fondi e della progettazione sociale appresi durante il Corso di Alta Formazione “Talenti per il Fundraising” di Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, beneficiato grazie a borsa di studio.
Affiliata al Centro di Ricerca GREEN dell’Università della Valle d’Aosta per l’asse di ricerca Montagne in Movimento, è Vice Ambasciatrice Italiana per la rete Applied Anthropology Network di European Association of Social Anthropology.
Enti partner: Comune di Aosta
Federica Cozzio – 39° ciclo
Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica
Federica Cozzio è dottoranda in Patrimonio immateriale nell’innovazione socio-culturale con il progetto di ricerca “Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica”. Ha conseguito una laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali all’Università degli Studi di Milano, scegliendo il curriculum di studi cinematografici, e ha in seguito approfondito questo interesse anche in ambito pratico e creativo. Successivamente ha conseguito una laurea magistrale in Antropologia culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, con una tesi relativa agli impatti di un progetto di sviluppo turistico sulla vita degli abitanti dell’Ile-à-Vache, ad Haiti. Ha svolto ricerca nell’ambito dell’antropologia dello sviluppo, del turismo e, in anni recenti, dell’antropologia marittima e del patrimonio, sempre mantenendo vivo un interesse per la scrittura audiovisiva e il dialogo tra antropologia e arte cinematografica.
Enti partner: Museo della Regina di Cattolica
Federica Cozzio – 39° ciclo
Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica
Federica Cozzio è dottoranda in Patrimonio immateriale nell’innovazione socio-culturale con il progetto di ricerca “Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica”. Ha conseguito una laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali all’Università degli Studi di Milano, scegliendo il curriculum di studi cinematografici, e ha in seguito approfondito questo interesse anche in ambito pratico e creativo. Successivamente ha conseguito una laurea magistrale in Antropologia culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, con una tesi relativa agli impatti di un progetto di sviluppo turistico sulla vita degli abitanti dell’Ile-à-Vache, ad Haiti. Ha svolto ricerca nell’ambito dell’antropologia dello sviluppo, del turismo e, in anni recenti, dell’antropologia marittima e del patrimonio, sempre mantenendo vivo un interesse per la scrittura audiovisiva e il dialogo tra antropologia e arte cinematografica.
Enti partner: Museo della Regina di Cattolica
Corinne Mazzoli – 39° ciclo
Il processo educativo come pratica artistica
Corinne Mazzoli è un’artista visiva e ricercatrice che vive e lavora a Venezia. Nel 2008 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2012 consegue il Biennio Specialistico in Progettazione e Produzione delle Arti Visive all’Università Iuav di Venezia. La sua ricerca di dottorato “Il processo educativo come pratica artistica” in collaborazione con il Museo MA*GA di Gallarate, prevede una ricerca-azione sul patrimonio immateriale museale costituito dalle pratiche educative e di mediazione con il pubblico.
Enti partner: Museo MA*GA di Gallarate
Roberto Lazzaroni – 38° ciclo
Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territoriali
The digitization of diffuse intangible cultural heritage: development and local area impact
Dopo un lungo percorso lavorativo, si laurea in Scienze dei Beni Culturali con curriculum Archeologico con il voto di 110/110 con lode presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo “Il gesto e l’opera d’arte: analisi del pensiero di Leroi-Gourhan tra archeologia e antropologia”. Quindi si laurea in Scienze Antropologiche ed Etnologiche con il voto di 110/110 con lode presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con una tesi dal titolo “Analisi e decostruzione dei confini culturali tra indigeno e non indigeno. Una ricerca etnografica all’interno del contesto Sami di Jokkmokk”, realizzata a seguito di un periodo di ricerca di campo nella Lapponia svedese. Attualmente svolge ricerca con un progetto dottorale dal titolo “Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territoriali”, in collaborazione con il Museo Etnografico della Brianza ed il Museo Etnografico dell’Istria di Pisino, Croazia.
Roberto Lazzaroni – 38° ciclo
Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territoriali
The digitization of diffuse intangible cultural heritage: development and local area impact
Dopo un lungo percorso lavorativo, si laurea in Scienze dei Beni Culturali con curriculum Archeologico con il voto di 110/110 con lode presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo “Il gesto e l’opera d’arte: analisi del pensiero di Leroi-Gourhan tra archeologia e antropologia”. Quindi si laurea in Scienze Antropologiche ed Etnologiche con il voto di 110/110 con lode presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con una tesi dal titolo “Analisi e decostruzione dei confini culturali tra indigeno e non indigeno. Una ricerca etnografica all’interno del contesto Sami di Jokkmokk”, realizzata a seguito di un periodo di ricerca di campo nella Lapponia svedese. Attualmente svolge ricerca con un progetto dottorale dal titolo “Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territoriali”, in collaborazione con il Museo Etnografico della Brianza ed il Museo Etnografico dell’Istria di Pisino, Croazia.
Roberta Fiorina – 38° ciclo
The fantastic intangible heritage fostering social cohesion
Laureata in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università degli Studi di Torino, ha poi frequentato il corso di specializzazione in Antropologia Museale e dell’Arte dell’Università di Milano-Bicocca. Si interessa di cultura materiale e museologia, e ha collaborato con la Direzione regionale Musei Piemonte alla catalogazione di alcune collezioni etnografiche. Altri interessi di ricerca sono: l’antropologia dell’arte, l’arte Indigena della Northwest Coast, l’antropologia del fantastico, la decolonialità e i processi di etnogenesi. Attualmente lavora al suo progetto di dottorato in collaborazione con il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino e la University of British Columbia di Vancouver.
Matteo Volta – 39° ciclo
Patrimonio immateriale: ricerca, restituzione, partecipazione, esposizione
Laureato magistrale in Sociologia Gestione delle Organizzazioni e del Territorio presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento dove si è occupato di studiare il ruolo dei musei etnografici locali nella conservazione e costruzione della memoria collettiva nel territorio dell’Appennino parmense. I suoi interessi di ricerca riguardano -attraverso l’approccio territorialista e le discipline DEA nel contesto dell’antropologia museale, culturale e del patrimonio- i temi dei musei e del patrimonio, gli studi relativi alle aree rurali-montane, le dinamiche tra centri e periferie dei luoghi, i processi di costruzione – conservazione e trasmissione della memoria condivisa e collettiva e il rapporto tra comunità locali, patrimonio e paesaggio. Dal 2020 è parte del gruppo di ricerca-azione Montagne in Movimento-MIM e si è occupato di attività di ricerca-azione e processi partecipativi in aree interne e territori montani. Dal 2021 partecipa come collaboratore alla didattica e ricercatore al Laboratorio Valchiusella-LaVàl un progetto multidisciplinare del Polo Formativo Officina H(Unito) di Ivrea in ambito di salute pubblica di comunità in una valle alpina. Sempre dal 2021 collabora con la Fondazione Museo Guatelli per attività-progetti di ricerca, convegni, iniziative divulgative e partecipative nell’ambito temi: patrimonio-musei-paesaggi-comunità.. Dal 2023 è project manager per Comunità dei Musei e del patrimonio di Parma e provincia un progetto di rete sul patrimonio materiale-immateriale e museale. È socio di: Associazione Italiana Sociologia (AIS), ICOM Italia (e membro delle sezioni ICOM International: CECA, ICOFOM, ICR, ICME), Società dei/delle Territorialisti/e (SdT), è parte del Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale (CIRS) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR) per la sezione “Democrazia e Partecipazione”‘ nel gruppo di lavoro Museologia Sociale-Politica e membro del Direttivo della Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA).
Matteo Volta – 39° ciclo
Patrimonio immateriale: ricerca, restituzione, partecipazione, esposizione
Laureato magistrale in Sociologia Gestione delle Organizzazioni e del Territorio presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento dove si è occupato di studiare il ruolo dei musei etnografici locali nella conservazione e costruzione della memoria collettiva nel territorio dell’Appennino parmense. I suoi interessi di ricerca riguardano -attraverso l’approccio territorialista e le discipline DEA nel contesto dell’antropologia museale, culturale e del patrimonio- i temi dei musei e del patrimonio, gli studi relativi alle aree rurali-montane, le dinamiche tra centri e periferie dei luoghi, i processi di costruzione – conservazione e trasmissione della memoria condivisa e collettiva e il rapporto tra comunità locali, patrimonio e paesaggio. Dal 2020 è parte del gruppo di ricerca-azione Montagne in Movimento-MIM e si è occupato di attività di ricerca-azione e processi partecipativi in aree interne e territori montani. Dal 2021 partecipa come collaboratore alla didattica e ricercatore al Laboratorio Valchiusella-LaVàl un progetto multidisciplinare del Polo Formativo Officina H(Unito) di Ivrea in ambito di salute pubblica di comunità in una valle alpina. Sempre dal 2021 collabora con la Fondazione Museo Guatelli per attività-progetti di ricerca, convegni, iniziative divulgative e partecipative nell’ambito temi: patrimonio-musei-paesaggi-comunità.. Dal 2023 è project manager per Comunità dei Musei e del patrimonio di Parma e provincia un progetto di rete sul patrimonio materiale-immateriale e museale.
È socio di: Associazione Italiana Sociologia (AIS), ICOM Italia (e membro delle sezioni ICOM International: CECA, ICOFOM, ICR, ICME), Società dei/delle Territorialisti/e (SdT), è parte del Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale (CIRS) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR) per la sezione “Democrazia e Partecipazione”‘ nel gruppo di lavoro Museologia Sociale-Politica e membro del Direttivo della Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA).
Marta Begna – 39° ciclo
MUBIG | Museo diffuso, del presente, partecipato
Marta Begna è storica dell’arte ed educatrice museale. Nel 2022 ha conseguito la laurea magistrale in Storia e critica dell’arte presso l’Università Statale di Milano. A partire dal 2018 ha lavorato in collaborazione con diverse realtà culturali come educatrice museale e mediatrice culturale, con particolare interesse per i progetti legati all’accessibilità. La sua ricerca di dottorato sul caso studio “MUBIG | Museo diffuso, del presente, partecipato” si concentra sul patrimonio immateriale legato alle testimonianze orali e alla costruzione di una collezione museale.
Enti partner: ABCittà – cooperativa sociale, MUBIG – museo di comunità
Edoardo De Cobelli – 39°ciclo
Le comunità simboliche e rituali contemporanee: identità collettive nella dimensione urbana
Edoardo De Cobelli è storico dell’arte e curatore. È direttore artistico di Spazio Volta, parte del team curatoriale della Quadriennale di Roma 2020-2024, curatore del Premio San Fedele e coordinatore per la Lombardia del progetto Una Boccata d’Arte, promosso da Fondazione Elpis. La sua pratica curatoriale si affianca ad una più ampia progettualità culturale che promuove la scena artistica contemporanea nel segno della rigenerazione urbana e la sua ricerca di dottorato in Patrimonio immateriale, presso l’Università Bicocca, intende approfondire le comunità simboliche e rituali contemporanee, con una particolare attenzione alla dimensione urbana.
Enti partner: Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI
Edoardo De Cobelli – 39°ciclo
Le comunità simboliche e rituali contemporanee: identità collettive nella dimensione urbana
Edoardo De Cobelli è storico dell’arte e curatore. È direttore artistico di Spazio Volta, parte del team curatoriale della Quadriennale di Roma 2020-2024, curatore del Premio San Fedele e coordinatore per la Lombardia del progetto Una Boccata d’Arte, promosso da Fondazione Elpis. La sua pratica curatoriale si affianca ad una più ampia progettualità culturale che promuove la scena artistica contemporanea nel segno della rigenerazione urbana e la sua ricerca di dottorato in Patrimonio immateriale, presso l’Università Bicocca, intende approfondire le comunità simboliche e rituali contemporanee, con una particolare attenzione alla dimensione urbana.
Enti partner: Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI
Federica Villa
38° ciclo
Etica del collezionare e patrimoni nativi nei musei etnografici del XXI secolo
Laureata in Beni Culturali Archeologici presso l’Università degli Studi di Torino, ha poi svolto un master in Arti dell’Africa, Oceania e Americhe presso la Sainsbury Research Unit di Norwich (University of East Anglia). I suoi studi e il lavoro in contesto museale in Perù (Museo Antonio Raimondi, Lima) e in Italia (Mudec – Museo delle Culture, Milano), l’hanno portata ad avvicinarsi a tematiche connesse non solo alla museologia e ai beni culturali della regione andina, ma anche al mercato di antichità e alla ricerca di provenienza. Attualmente svolge il progetto dottorale intitolato “Etica del collezionare e patrimoni nativi nei musei etnografici del XXI secolo” sviluppato in collaborazione con il Mudec e la Pontificia Università Cattolica del Perù, Lima.
María del Carmen Ordóñez Avila
38° ciclo
Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato
Laureata in Arti Liberali (Area Umanistica-Storia dall’Arte) presso l’Universidad San Francisco de Quito, Ecuador. Nel 2020 vince la borsa Erasmus JMD per il programma di laurea magistrale in Euroculture (Studi Europei) presso la Jagiellonian University e l’Università degli Studi di Udine. Il suo lavoro come curatrice indipendente in arte contemporaneo la porta a studiare la storia e pratica della curatela contemporanea, facendo enfasi in pratiche postcoloniali e l’attivazione di collezioni storiche attraverso la pratica artistica. Si occupa del progetto dottorale “Patrimoni culturali e saperi locali in un progetto territoriale partecipato” in collaborazione con TrasiMemo: Banca della Memoria del Lago Trasimemo (PG) e il Museu Tèxtil a Terrassa, Spagna.
Enti partner: TrasiMemo, Museu Tèxtil
Alessia Trivigno
38° ciclo
Disegno dei bambini e patrimonializzazione delle culture dell’infanzia
Laureata in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con la tesi “Persone insegnanti. Identità e ruoli in armonia tra professione e vita”, ha poi conseguito il Diploma di specializzazione per insegnanti della scuola primaria presso l’Opera Nazionale Montessori. Lavorando nel Closlieu, l’atelier di pittura ideato da Arno Stern, ha sviluppato un forte interesse per le potenzialità espressive di bambini e bambine. Si occupa del progetto dottorale “Disegno dei bambini e patrimonializzazione delle culture dell’infanzia” in collaborazione con la Fondazione PInAC – Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato (BS) e la Pädagogische Hochschule Steiermark di Graz, Austria.
Enti partner: Fondazione PInAC, Pädagogische Hochschule Steiermark
Mariacristina Mona
38° ciclo
Dentro il paesaggio. Buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione per la prassi amministrativa.
Dottoranda in Patrimonio Immateriale nell’innovazione socio-culturale presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, ha conseguito il Diploma di Laurea Triennale in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. In seguito, si è specializzata in Scienze Antropologiche e Geografiche presso l’Università di Basilicata con una tesi intitolata: Per una etnografia della fiaba: il caso di Rapone, svolgendo una ricerca di campo sulla trasmissione dei racconti di tradizione orale. Ho proseguito il lavoro di ricerca sul patrimonio orale della regione con un progetto di valorizzazione dell’Istituto Centrale del Patrimonio Sonoro e audiovisivo di Roma. Attualmente lavora ad una una ricerca applicata con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sulle nuove Linee Guida per il patrimonio immateriale e il paesaggio, cercando buone pratiche di salvaguardia e valorizzazione. Nello specifico, si sta occupando di una ricerca etnografica sulla transumanza in Basilicata.
Giulia Mascadri
39° ciclo
Producing neighborhood. Memorie operaie, democrazia patrimoniale e comunità di cura nei quartieri Cogne e Dora.
Giulia Mascadri è dottoranda in Patrimonio Immateriale nell’Innovazione Socio-Culturale presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano – Bicocca. Il suo progetto di ricerca dal titolo “Memorie operaie, rigenerazione urbana e comunità patrimoniali nelle periferie di Aosta” vede la collaborazione con il Comune di Aosta e la tutor Prof.ssa Valentina Porcellana.
Antropologa culturale, si è laureata col prof. Pier Paolo Viazzo presso l’Università degli Studi di Torino con un’etnografia sulle forme di neoruralismo in un alpeggio di origine Walser in Alta Valsesia, poi pubblicata dalla casa editrice Meti Edizioni.
Da allora, sia tramite Borse di Studio di Ricerca presso la Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, sia tramite collaborazioni da libera professionista, svolge progetti di ricerca-azione e ricerca partecipativa in contesti di innovazione sociale montani e urbani (prevalentemente sulla città di Novara), lavorando in sinergia con Enti del Terzo Settore, Istituti Scolastici e Amministrazioni locali.
Al fine di coinvolgere le comunità attorno a bisogni e desideri comuni, affianca processi di attivazione di comunità, anche grazie agli strumenti della raccolta fondi e della progettazione sociale appresi durante il Corso di Alta Formazione “Talenti per il Fundraising” di Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, beneficiato grazie a borsa di studio.
Affiliata al Centro di Ricerca GREEN dell’Università della Valle d’Aosta per l’asse di ricerca Montagne in Movimento, è Vice Ambasciatrice Italiana per la rete Applied Anthropology Network di European Association of Social Anthropology.
.
Enti partner: Comune di Aosta
Federica Cozzio
39° ciclo
Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica
Federica Cozzio è dottoranda in Patrimonio immateriale nell’innovazione socio-culturale con il progetto di ricerca “Culture del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica”. Ha conseguito una laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali all’Università degli Studi di Milano, scegliendo il curriculum di studi cinematografici, e ha in seguito approfondito questo interesse anche in ambito pratico e creativo. Successivamente ha conseguito una laurea magistrale in Antropologia culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, con una tesi relativa agli impatti di un progetto di sviluppo turistico sulla vita degli abitanti dell’Ile-à-Vache, ad Haiti. Ha svolto ricerca nell’ambito dell’antropologia dello sviluppo, del turismo e, in anni recenti, dell’antropologia marittima e del patrimonio, sempre mantenendo vivo un interesse per la scrittura audiovisiva e il dialogo tra antropologia e arte cinematografica.
Enti partner: Museo della Regina di Cattolica
Corinne Mazzoli
39° ciclo
Il processo educativo come pratica artistica
Corinne Mazzoli è un’artista visiva e ricercatrice che vive e lavora a Venezia. Nel 2008 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2012 consegue il Biennio Specialistico in Progettazione e Produzione delle Arti Visive all’Università Iuav di Venezia. La sua ricerca di dottorato “Il processo educativo come pratica artistica” in collaborazione con il Museo MA*GA di Gallarate, prevede una ricerca-azione sul patrimonio immateriale museale costituito dalle pratiche educative e di mediazione con il pubblico.
Enti partner: Museo MA*GA di Gallarate
Roberto Lazzaroni
38° ciclo
Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territorialiThe digitization of diffuse intangible cultural heritage: development and local area impact
Dopo un lungo percorso lavorativo, si laurea in Scienze dei Beni Culturali con curriculum Archeologico con il voto di 110/110 con lode presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo “Il gesto e l’opera d’arte: analisi del pensiero di Leroi-Gourhan tra archeologia e antropologia”. Quindi si laurea in Scienze Antropologiche ed Etnologiche con il voto di 110/110 con lode presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con una tesi dal titolo “Analisi e decostruzione dei confini culturali tra indigeno e non indigeno. Una ricerca etnografica all’interno del contesto Sami di Jokkmokk”, realizzata a seguito di un periodo di ricerca di campo nella Lapponia svedese. Attualmente svolge ricerca con un progetto dottorale dal titolo “Digitalizzazione dei patrimoni culturali immateriali diffusi: valorizzazione e ricadute territoriali”, in collaborazione con il Museo Etnografico della Brianza ed il Museo Etnografico dell’Istria di Pisino, Croazia.
Roberta Fiorina
38° ciclo
The fantastic intangible heritage fostering social cohesion
Laureata in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università degli Studi di Torino, ha poi frequentato il corso di specializzazione in Antropologia Museale e dell’Arte dell’Università di Milano-Bicocca. Si interessa di cultura materiale e museologia, e ha collaborato con la Direzione regionale Musei Piemonte alla catalogazione di alcune collezioni etnografiche. Altri interessi di ricerca sono: l’antropologia dell’arte, l’arte Indigena della Northwest Coast, l’antropologia del fantastico, la decolonialità e i processi di etnogenesi. Attualmente lavora al suo progetto di dottorato in collaborazione con il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino e la University of British Columbia di Vancouver.
Matteo Volta
39° ciclo
Patrimonio immateriale: ricerca, restituzione, partecipazione, esposizione
Laureato magistrale in Sociologia Gestione delle Organizzazioni e del Territorio presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento dove si è occupato di studiare il ruolo dei musei etnografici locali nella conservazione e costruzione della memoria collettiva nel territorio dell’Appennino parmense. I suoi interessi di ricerca riguardano -attraverso l’approccio territorialista e le discipline DEA nel contesto dell’antropologia museale, culturale e del patrimonio- i temi dei musei e del patrimonio, gli studi relativi alle aree rurali-montane, le dinamiche tra centri e periferie dei luoghi, i processi di costruzione – conservazione e trasmissione della memoria condivisa e collettiva e il rapporto tra comunità locali, patrimonio e paesaggio. Dal 2020 è parte del gruppo di ricerca-azione Montagne in Movimento-MIM e si è occupato di attività di ricerca-azione e processi partecipativi in aree interne e territori montani. Dal 2021 partecipa come collaboratore alla didattica e ricercatore al Laboratorio Valchiusella-LaVàl un progetto multidisciplinare del Polo Formativo Officina H(Unito) di Ivrea in ambito di salute pubblica di comunità in una valle alpina. Sempre dal 2021 collabora con la Fondazione Museo Guatelli per attività-progetti di ricerca, convegni, iniziative divulgative e partecipative nell’ambito temi: patrimonio-musei-paesaggi-comunità.. Dal 2023 è project manager per Comunità dei Musei e del patrimonio di Parma e provincia un progetto di rete sul patrimonio materiale-immateriale e museale. È socio di: Associazione Italiana Sociologia (AIS), ICOM Italia (e membro delle sezioni ICOM International: CECA, ICOFOM, ICR, ICME), Società dei/delle Territorialisti/e (SdT), Società Italiana Musei e Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA), Centro di ricerca GREEN-UniVDA «Groupe de Recherche en Education à l’Environnement et à la Nature, Università della Valle d’Aosta».
Marta Begna
39° ciclo
MUBIG | Museo diffuso, del presente, partecipato
Marta Begna è storica dell’arte ed educatrice museale. Nel 2022 ha conseguito la laurea magistrale in Storia e critica dell’arte presso l’Università Statale di Milano. A partire dal 2018 ha lavorato in collaborazione con diverse realtà culturali come educatrice museale e mediatrice culturale, con particolare interesse per i progetti legati all’accessibilità. La sua ricerca di dottorato sul caso studio “MUBIG | Museo diffuso, del presente, partecipato” si concentra sul patrimonio immateriale legato alle testimonianze orali e alla costruzione di una collezione museale.
Enti partner: ABCittà – cooperativa sociale,
MUBIG – museo di comunità
Edoardo De Cobelli
39°ciclo
Le comunità simboliche e rituali contemporanee: identità collettive nella dimensione urbana
Edoardo De Cobelli è storico dell’arte e curatore. È direttore artistico di Spazio Volta, parte del team curatoriale della Quadriennale di Roma 2020-2024, curatore del Premio San Fedele e coordinatore per la Lombardia del progetto Una Boccata d’Arte, promosso da Fondazione Elpis. La sua pratica curatoriale si affianca ad una più ampia progettualità culturale che promuove la scena artistica contemporanea nel segno della rigenerazione urbana e la sua ricerca di dottorato in Patrimonio immateriale, presso l’Università Bicocca, intende approfondire le comunità simboliche e rituali contemporanee, con una particolare attenzione alla dimensione urbana.
Enti partner: Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI